Sembra esserci una svolta nell’inchiesta che riguarda il suicidio della giovane Tiziana Cantone che nel 2016 decise di togliersi la vita perchè alcune sue immagini private erano finite liberamente in rete. La novità porta la firma del pm Valeria Sico che ha inoltrato alla sezione gip del Tribunale di Napoli la richiesta di rinvio a giudizio a carico di Sergio Di Palo, imprenditore napoletano ed ex convivente di Tiziana Cantone.
A Di Palo vengono contestati tre reati inerenti a tre momenti diversi degli ultimi mesi di vita della ragazza: simulazione di reato, calunnia, accesso abusivo del sistema informatico. La simulazione di reato riguarda la falsa denuncia di smarrimento del telefonino fatta nell’aprile 2015; la calunnia è legata alla denuncia fatta contro cinque persone, inizialmente accusate di aver diffuso i video personali; infine, l’accesso abusivo al sistema informatico del cellulare di Tiziana, con l’ingaggio di un consulente privato per far sparire alcune tracce.
In sostanza, Di Palo avrebbe voluto far sparire alcune conversazioni con la Cantone ed è per questo che avrebbe girato la password della compagna al consulente, falsificando anche l’autorizzazione della ragazza a tale operazione. Di tutt’altro avviso sono però i legali dell’uomo secondo i quali c’era piena volontà da parte della ragazza, nel tentare di far rimuovere filmati o chat che la perseguitavano da tempo.