Napoli – Il preziosissimo manoscritto del Trecento che raccoglie le tragedie di Seneca è stato sottratto al saccheggio della Biblioteca Girolamini. Tra i volumi più pregiati conservati nella Biblioteca, grazie agli studiosi della Federico II, è stato preso e riportato a nuova vita.
L’Istituto Treccani, nella Sala Vico della Biblioteca dei Girolamini, presenterà tra qualche giorno, al pubblico di studiosi e appassionati di manoscritti, il facsimile del volume dato appena alle stampe. Una tiratura limitatissima, solo 299 copie, che riproducono fedelmente, dal testo alle immagini, l’antico manoscritto di quello che è stato definito “maestro del Seneca dei Girolamini”, tra i più abili miniatori d’età angioina.
Saranno così riproposte anche le miniature in oro realizzate da uno dei più grandi miniatori dell’arte medievale attivo presso il regno della regina Giovanna I. Le sue miniature non custodiscono solo il fascino dell’arte medievale, ma potenziano la preziosità dei disegni con un’eccezionale profusione di oro, con la brillantezza dei colori e con quella che gli studiosi definiscono “vivace verve narrativa che assimila la salda costruzione volumetrica e la straordinaria acutezza di soluzioni prospettiche di Giotto e di Maso di Banco, contaminate con la raffinata eleganza e la maniera mondana, lussuosa e quasi cortese di Simone Martini e Niccolò di Tommaso”.
La rinascita dei Girolamini e dei suoi testi antichi è possibile grazie agli studenti dell’università Federico II che frequentano il corso di alta formazione di “Storia e filologia del manoscritto e del libro antico”, istituito un anno fa in accordo con il Mibact. Attraverso questa sorta di master post-laurea, la Biblioteca sta vivendo una nuova vita.
La Biblioteca è ancora sotto il sequestro della magistratura, nonostante le indagini sul saccheggio abbiano già prodotto processi e condanne. Alle sale hanno liberamente accesso, grazie ad un accordo stipulato tra Federico II, Mibact e Procura, solo gli studenti ed i docenti della Scuola.