Un vero e proprio plebiscito, con tanto di cori da stadio, per Luigi Di Maio, che ha tenuto poco fa un lungo discorso a Napoli, in via Toledo. Almeno duemila napoletani hanno affollato Larco Berlinguer, ascoltando il comizio del leader del Movimento 5 Stelle.
Tante bandiere italiane a sventolare, tanti striscioni con lo stesso moto “Il mio voto vale”.
Queste alcune delle parole di Di Maio: “Io sono un cittadino del Sud, e non ho dimenticato quello che ha fatto la Lega. Non è stato facile sedermi a quel tavolo, ma su tante cose ci siamo ritrovati. Io non individuo il nemico del Quirinale, ma in tanti personaggi che girano intorno a questi palazzi, che provano a sabotare i programmi dei cittadini che portano avanti queste battaglie. Era un governo votato dal popolo, magari inaspettato ma votato. Il motto “il mio voto conta” significa che devono dirci chiaramente se possiamo tornare a votare a scegliere, o se ci stanno solo prendendo in giro.
“Non era solo Savona, mi prendo la responsabilità. Abbiamo fatto pervenire altre persone ma non sono state accettate per posizioni critiche sull’Europa, ma non perché volevano uscire dall’Euro. Cottarelli è andato al Quirinale e se n’è tornato di nuovo. Se non si può fare un governo scelto dal popolo allora ridiamo la parola al popolo e vediamo cosa sceglie. Una maggioranza c’è in Parlamento, fate partire quel Governo o ridate la parola al popolo. Per tornare a votare abbiamo bisogno di un simbolo, che è la bandiera italiana, che ha i colori dei nostri valori, che si fondano sulla democrazia, che dice che la sovranità appartiene al popolo italiano, non tedesco, italiano. L’Italia la vogliamo salvare, non ammazzare”.