Napoli – La vicenda di Arturo, il ragazzo 17 enne accoltellato a via Foria per futili motivi, ha toccato tutti. Un episodio gravissimo che ha messo in luce il problema e la presenza delle troppe baby-gang, autrici di atti estremi e cruenti.
Per fortuna Arturo oggi sta meglio e la sua storia è diventata esempio e motivo di incoraggiamento verso tutti per porsi in prima linea contro questa insana violenza e questo clima di terrore che minorenni incattiviti stanno creando nella bella città di Napoli. Un problema che è giusto sottolineare non si registra solo nel capoluogo campano ma anche in altre città italiane.
I quattro ragazzini fermati, tutti di età inferiore ai 17 anni, sono ancora in attesa di condanna. Infatti il processo è previsto per il prossimo 4 Luglio. Dovranno difendere contro accuse pesanti: tentato omicidio e tentata rapina.
Intanto, in attesa del processo, le indagini continuano in cerca di ulteriori prove da presentare. E dalle ultime indiscrezioni riportate su Il Mattino, si è riscontrato che dietro a un atto di violenza che sembrava avesse tutte le dimensioni di una bravata, sembrerebbe celarsi lo zampino della camorra. Infatti grazie a diverse intercettazioni effettuate dalla Procura Minorile, sembra delinearsi un altro scenario. Alcuni soggetti appartenenti ad un clan malavitoso della Sanità, avrebbero minacciato i quattro minorenni fermati di evitare di fare ulteriori nomi dei colpevoli, in quanto tra i responsabili dell’aggressione ci sarebbe anche un rampollo di un clan.
Insomma la questione si infittisce e lascia presumere che ci saranno ulteriori colpi di scena.