L’Istat ha reso noti i dati relativi al rapporto sul Benessere Equo e Sostenibile in Italia (BES) per l’anno 2017. Come sempre, lo sguardo di tanti si ferma sui dati relativi alla sicurezza che sentenziano ancora una volta la netta differenza tra zone differenti dello Stivale
Ad esempio, per quanto riguarda gli omicidi il tasso più basso riguarda le province del centro, mentre salgono sul podio dei “cattivi”: Rovigo (2,9 omicidi per 100mila abitanti), seguita a ruota da Foggia e Napoli. Per i delitti violenti, invece, la maglia nera va a Rieti, con 7,7 delitti per 10mila abitanti, seguita dai 34,7 di Napoli. Più distanti altre città del nord.
Inoltre, secondo il tasso dei delitti diffusi, che tiene conto delle denunce fatte per furti di ogni tipo, le città metropolitane sono più pericolose delle piccole province, ma nonostante tutto lo stesso tasso è in netto calo negli ultimi due anni, soprattutto nel Mezzogiorno. Ad esempio, su 222,5 denunce totali ogni 10mila abitanti, le province del Sud mostrano un netto vantaggio rispetto alle altre zone d’Italia, con tassi uguali o sotto la media nazionale. Fanno eccezione per Napoli, con 226 denunce, e Pescara, con 224.
Secondo i dati, il Nord e il Centro sono in netto peggioramento con Roma (323) e diverse toscane a posizionarsi tra le province più esposte ai delitti diffusi. Male anche nella zona tra Liguria ed Emilia Romagna, con Rimini (484,6 delitti diffusi per 10mila abitanti) che si attesta in assoluto la peggiore provincia italiana.
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