Non avranno paura, forse, del sorriso di un bambino (come si chiedeva tempo fa don Puglisi nel celebre film “Alla luce del sole”), ma probabilmente dei suoi filmati e del suo sangue freddo sì. Già, perché se a Quarto ben dieci affiliati al clan di camorra Polverino-Orlando ieri mattina sono finiti in manette il merito è tutto di una ragazzina di 14 anni e delle sue registrazioni video, fatte proprio mentre i malviventi erano in azione – per un raid punitivo – in casa dello zio, anch’egli per nulla estraneo alla criminalità organizzata.
Protagonista della vicenda Alessia, nipote di G.D.P suocero di T. G. Quest’ultimo, finito in manette alcuni mesi fa, decide di diventare un collaboratore di giustizia, facendo tremare numerosi componenti della camorra locale. In particolare, grande preoccupazione serpeggia tra due pezzi grossi del clan Polverino-Orlando, i quali intimano a D.P. di convincere in tutti i modi Giannuzzi a non fare i loro nomi, altrimenti lo avrebbero impiccato davanti casa sua.
Siccome, però, il suocero del nuovo collaboratore di giustizia non cede, allora si passa dalle minacce ai fatti: così il 20 dicembre scorso ben dieci malviventi entrano in casa di G.D.P (che nel frattempo era dai carabinieri per essere messo sotto protezione assieme alla sua famiglia) e mettono a soqquadro l’abitazione, facendo esplodere ordigni per distruggere la porta blindata e devastando tutto, oltre rubare televisori e cellulari incustoditi.
Nessuno di loro, però, si accorge che in casa c’è una ragazzina di soli 14 anni apparentemente innocua, che invece – sei mesi dopo – sarà la causa del loro arresto: Alessia filma tutto col suo cellulare e commenta – come riportato dall’edizione online odierna de Il Corriere del Mezzogiorno – anche quanto sta avvenendo in casa dello zio, riuscendo infine anche a riconoscere uno ad uno tutti i camorristi filmati, ieri mattina finiti tutti in manette.