Nel tradizionale raduno nazionale della Lega a Pontida, lo slogan annuale è sempre lo stesso: tutti contro il Sud. La base del Carroccio, con i suoi adepti, si conferma fortemente anti-meridionalista nonostante il cambio di sigla del partito (non più Nord accanto a Lega) e il patto di governo Lega-M5S, che si pensava potesse in qualche modo “unire” le due estremità dell’Italia.
Ma i leghisti, almeno buona parte di essi, guardano sempre “giù” quando si tratta di trovare capri espiatori o capi d’accusa. Che si punti il dito contro siciliani, napoletani, calabresi, pugliesi o africani, non c’è differenza: il loro risentimento è contro tutti i Sud del mondo.
In un reportage realizzato a Pontida, Fanpage.it ha raccolto le parole e le opinioni di alcuni dei militanti del partito capeggiato da Matteo Salvini: “Il fatto di aver tolto Nord dalla Lega mi ha dato un po’ fastidio. Dobbiamo sempre calar le brache noi? Prima davanti al governo, ora anche davanti ai terroni? I terremotati siamo noi, perché loro hanno le strade belle, tante risorse, non riesco a capire perché piangono sempre”, dice una signora bionda.
Le fa eco un suo “compagno” di pensiero: “Veneto, Friuli, Lombardia e Piemonte, farei un’unica regione e il resto…signori saluti. Non è questione di Sud via, ma non ti puoi attaccare a qualcosa che arranca di continuo”.
Sulla questione migranti: “I migranti non mi danno fastidio, mi dà solo fastidio che sporchino le città e comandino loro. L’Italia è degli italiani, perché non vengono con l’aereo? O con visto? O turisti? Perché devono venire sempre con i gommoni?”.
“E’ inutile che mi facciano vedere due bambini in prima pagina (quelli morti in uno degli ultimi naufragi, ndr) – sostiene un altro signore – è ora di finirla. I nostri problemi non ci sono? La gente che muore di fame, che non riesce ad arrivare a fine mese? Quelli non sono problemi?”.
Il Bossi-pensiero non è quindi un caso isolato, ma una specie di virus che proprio non trova il suo antidoto.