Marcianise è oggi uno dei poli industriali della Campania – posto in posizione favorevole tra Caserta e Napoli, il comune ha in realtà origini antichissime. Originariamente abitato dagli Osci (un popolo italico dedito all’agricoltura) il territorio dell’attuale Marcianise fu per secoli di natura paludosa, complici le continue inondazioni del fiume Clanio, che costeggiava l’insediamento, Tito Livio racconta come queste popolazioni, a contatto con la natura, avessero sviluppato tratti che permettevano loro di sopravvivere in un territorio ostile come quello dell’acquitrino.
Queste popolazioni tribali dell’Italia arcaica vennero probabilmente a contatto con Etruschi e Greci, con i quali si mischiarono. La fondazione vera e propria della città, comunque, si fa risalire secondo alcuni studiosi alla Roma Imperiale. Una delle ipotesi è che Marcianise fu fondata per volere di Cesare come colonia autonoma per veterani di guerra, destinata ad ospitare ventimila famiglie di eroici soldati sopravvissuti alle atrocità della guerra – secondo altri studiosi invece la città avrebbe origini Ostrogote, i quali erano in rotta presso quelle zone dopo la sconfitta contro i Bizantini.
Nel periodo medievale Marcianise (che molto probabilmente era conosciuta al tempo come Liburia, per via della presenza di un monastero, registrato in alcuni atti notarili dell’Abbazia di Montecassino, con il nome di Monasterium Sancti Benedicti in Lauriano) tornò ad essere quel territorio acquitrinoso che era stato con gli Osci, e che aveva smesso di essere per via delle sanificazioni perpetuate dai romani.
Nonostante la crescente importanza economica del feudo, dopo il 1300 Marcianise venne più volte soggiogata dalla geopolitica della penisola italiana: nel 1436 venne assediata (sebbene la città oppose resistenza, avendo supportato Renato d’Angiò) da Alfonso d’Aragona durante la conquista del Regno di Napoli – nonostante le guerre e i giochi di potere cui fu suo malgrado vittima, Marcianise riuscì a riprendersi il suo ruolo economico e sociale a partire dal seicento, grazie anche alle opere di bonifica della pianura campana, che agevolarono lo sviluppo economico della città.