Oltre i pregiudizi: dal Nord visita Napoli per la prima volta e si commuove
Lug 16, 2018 - Giuseppe Cesareo
È a dir poco commovente la storia raccontata da un ragazzo napoletano che studia a Los Angeles. Matto Varini (questo è il suo nome social) racconta via Facebook la storia della sua amica Giorgia, nativa di Padova, ma da sette anni negli USA. Una storia che fa comprendere come i pregiudizi siano nocivi e come spesso la verità possa lasciare senza parole o addirittura far commuovere.
Varini, nel suo post, racconta della prima volta a Napoli di Giorgia: “Decido di portarla in un ristorante di cucina napoletana Tradizionale, niente rivisitazioni, niente fusions, niente ‘Italo-gourmet’. Semplicemente Napoli. In ogni piccolo dettaglio,in ogni abbondante piatto: Napoli“. “Sai Giorgia – continua il ragazzo – tu mi devi perdonare perché io lo so cosa dicono di noi. Napoli è difficile, Napoli è dispettosa. Napoli è, a volte, un sacrificio. Napoli è asfissiante. Napoli è pericolosa Napoli è. Eppure Napoli oggi sei tu“.
In quel “oggi sei tu” c’è tutta l’esperienza di una ragazza che si ritrova a vivere emozioni nuove, in un posto nuovo, spesso etichettato come malsano, ma capace, nonostante le sue tante contraddizioni, di trasmettere un grande amore. Napoli, scrive quindi Vanini pensando a Giorgia, “sono i tuoi occhi increduli quando il cameriere ti tratta come se fossi un amica di famiglia. Napoli sono i tuoi sorrisi alla vista dell’enorme parmigiana di melanzane anche se per noi quella è metà porzione. Oppure Napoli sono le tue facce mentre mangi la montanara (con tanto parmigiano m’arraccumann!). Napoli sei tu commossa alla vista del lungomare. Napoli è così: è tanto, è molto è troppo. Però oggi Napoli è racchiusa tutta in te che scoppi a piangere assaggiando la mozzarella di bufala mentre mi dici quanto tutto questo calore ti riempia il cuore“.
“E quindi sì – conclude – Giorgia cara, mi devi perdonare. Perdonami se la mia bella signora anche oggi è stata troppo invadente, facendoti sentire a casa, nonostante casa fosse così lontana“.