Insigne: “Ronaldo? Preferisco Messi. Sarri? Resta indelebile. Ma con Ancelotti..”


Lorenzo Insigne, il giocatore più acclamato a Dimaro in questo periodo di ritiro ma anche quello più amato dalla tifoseria azzurra, ha rilasciato una lunga intervista alla Gazzetta dello Sport. 

Subito si è parlato di Cristiano Ronaldo, il nuovo acquisto messo a segno dalla Juventus, un top player che sembra non spaventare il Magnifico: “Il suo arrivo è importante per il calcio italiano. Per noi sarà uno stimolo in più per affrontare la Juventus. Però come ho sempre detto, dobbiamo pensare a noi stessi, perchè anche se loro hanno acquistato Cristiano Ronaldo, non penso che un giocatore possa vincere le partite da solo. Noi pensiamo a noi stessi e cercheremo di migliorare gli errori fatti in passato. Personalmente, anche per come intendo io il calcio, preferisco Messi. Ma le doti del portoghese non sono in discussione: se ha vinto cinque Palloni d’oro qualcosa significa”.

Eppure Lorenzo sa che il campionato italiano è diverso dagli altri, e anche un fenomeno come Ronaldo avrà bisogno del suo periodo di collaudo: “Le difese italiane sono fortissime, anche se lui proprio contro la Juve ha dimostrato di essere un fenomeno. Però in un torneo lungo vedremo. Magari Ronaldo si risparmierà per puntare alla Champions, che è il suo grande obiettivo. E poi a noi, negli ottavi di Champions di due stagioni fa, non è riuscito a far gol. Speriamo di ripeterci”

Il colpo di mercato del Napoli invece è stato Carlo Ancelotti: “Il mister ha sempre allenato grandi squadre, grandi campioni e ha vinto tanto. Non sono io a dirlo ma sono i numeri. Poi lui è un tipo molto tranquillo, ha le sue idee e noi dobbiamo solo seguirlo perchè abbiamo solo da imparare da lui“.

Un allenatore che potrà assicurare un salto di qualità al Napoli, e conquistare il dovuto posto nella vetrina internazionale del calcio: “Su questo siamo sicuri. Però l’anno scorso con la Champions siamo stati un pò sfortunati. ma quest’anno testa basta e cercheremo di arrivare più lontano possibile“. 

Ma Sarri resta indimenticabile: “Quello che abbiamo realizzato grazie a lui negli ultimi tre anni rimane indelebile. Dobbiamo solo ringraziarlo per ciò che ci ha insegnato del calcio. Tempi e movimenti che ha saputo darci in campo restano eccellenza. Ora Ancelotti ha saputo apprezzare tutto questo e lo coniuga alla luce della sua grande esperienza. Per certi versi, con i dovuti distinguo, stiamo rivivendo sensazioni simili nel passaggio da Mazzarri a Benitez. Anche stavolta passiamo da toscani più duri nel lavoro a tecnici di maggiore esperienza internazionale. E io ho imparato tanto da tutti e spero ora ancor di più”.

Lo scorso campionato ha visto Insigne e Chiellini protagonisti di un battibecco mediatico, risolto a Coverciano durante la preparazione con la Nazionale: “Lui c’era rimasto male per frasi mie che non erano assolutamente irrispettose. E a me non erano piaciute completamente le sue. Poi a quattr’occhi diventa più diretto e noi sappiamo cosa ci siamo detti”.

Il rapporto con i tifosi diventa difficile quando sei un napoletano che gioca nel Napoli, e Insigne lo sa bene:Ho imparato a trovare l’equilibrio. So che a me la gente chiede sempre qualcosa in più. Prima ci restavo male, a volte, nella maturità l’ho tramutato in uno stimolo in più. Il gesto del dito per zittire la curva durante la partita contro il Chievo? Lì c’era anche tanta rabbia. Perché i tifosi hanno diritto di contestare, ma un attimo dopo il fischio finale. Perché non c’è squadra o sportivo che non avverta flessioni o difficoltà in una sfida. In quel caso la reazione deve essere di gruppo, caratteriale. E avere la gente che ti sostiene è importante”.

Infine tranquillizza tutti i tifosi sul suo futuro, soprattutto se alle spalle ha un procuratore famelico come Raiola: Tranquilli. Raiola sposta solo i giocatori che gli chiedono di andar via. Non agisce di testa propria”.


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