A volte il caldo e l’afa possono diventare insopportabili soprattutto se ci si ritrova in città, attanagliati dallo smog e dall’umidità. Molto spesso siamo vittime di cali di pressione, insolazioni e svenimenti ma non colleghiamo gli effetti negativi del caldo sulle capacità logiche e di ragionamento.
Uno studio della Scuola di Salute Pubblica T.H Chan dell’Università di Harvard è stato appena pubblicato su PLOS Medicine e ha analizzato proprio questo aspetto, concentrandosi su una delle categorie considerate meno “a rischio”: i giovani. Gli studenti che alloggiano in dormitori senza aria condizionata hanno al risveglio performance cognitive più scadenti di quelli che riposano al fresco.
I ricercatori hanno fatto un test per vedere la velocità di risposta e la capacità di focalizzarsi sugli stimoli e per testare la memoria di lavoro. Quelli che hanno riposato in luoghi freschi hanno avuto risultati migliori rispetto a quelli che hanno dormito in luoghi chiusi e umidi. Dai risultati dello studio però bisognerà tenere conto anche gli effetti del riscaldamento globale dove il ricorso ad impianti di aria condizionata aggrava le emissioni di gas serra.