Il vicepremier Luigi Di Maio si rivolge senza mezzi termini ad una parte della sinistra che in queste ore sta attaccando l’ex amministratore delegato della Fca Sergio Marchionne, ricoverato in condizioni irreversibili a Zurigo. Li definisce “miserabili” perchè prima quando Marchionne era potente “gli hanno permesso di fare ciò che voleva mentre ora lo attaccano“, “bisogna rispettare chi sta male” sostiene con fermezza Di Maio, che sottolinea “con Marchionne non siamo andati d’accordo in questi anni quasi in nulla”, e definisce “inaccettabili” le critiche, arrivate da più parti al manager italo-americano.
Come riporta il Fatto Quotidiano, le parole di Di Maio sono riferite a quelle del governatore Enrico Rossi o alla prima pagina de Il Manifesto. Sia le parole del presidente della Regione Toscana che il titolo del quotidiano hanno scatenato numerose polemiche. Il governatore ha infatti affermato che “i giornali esaltano le sue capacità di leader e innovatore” ma, pur nel “rispetto della persona”, aggiungendo che non si deve “dimenticare la residenza in Svizzera per pagare meno tasse, il Progetto Italia subito negato, il baricentro aziendale che si sposta in Usa, la sede legale di Fca in Olanda e quella fiscale a Londra“. Il presidente della Toscana ricorda inoltre “un certo autoritarismo in fabbrica per piegare lavoratori e sindacati” nonché “gli occupati che sono passati dai 120.000 del 2000 ai 29.000 di oggi”.
Non da meno il titolo di apertura de Il Manifesto “E così Fiat”, corredato da una foto di Marchionne solo e a testa bassa. Titolo molto criticato sui social, dove molti utenti hanno ricordato la battaglia del quotidiano comunista per il “rispetto” e “l’umanità” nei confronti dei migranti.