Napoli – Le indagini dirette dai Carabinieri della Compagnia di Poggioreale in coordinamento con la Direzione Distrettuale Antimafia partenopea hanno portato al fermo cautelare di 8 persone.
Le accuse che gravano su questi individui sono: estorsione, usura e favoreggiamento e sfruttamento alla prostituzione. Una vera e propria rete criminale che aveva legami con il clan camorristico dei Mazzarella, come conferma Il Mattino.
Al comando di questa rete illegale di traffici, una donna di San Giovanni a Teduccio, la quale controllava insieme ai suoi affiliati la prostituzione dei trans della zona, imponendo una posizione fissa e un pagamento fisso per le prestazioni, oltre che un pizzo. Il tutto avveniva sotto minaccia e con esternazione di atti violenti in caso qualcuno avesse intenzione di sottrarsi a queste imposizioni illegali. Ma la loro articolata rete di prostituzione non si fermava a questo. Infatti imponevano dei proventi anche sul guadagno delle prostitute dell’Est, le quali insieme ai transessuali erano costrette a elargire i loro servizi anche in camere d’ albergo con clienti procacciati dal gruppo criminale, i quali imponevano orari e tariffe.
Inoltre alcune delle persone fermate sono state accusate di elargire prestiti e di imporre tassi di usura esagerati per le restituzione.