Palomba, consiglio al vetriolo: l’opposizione accusa l’assise e non vota il Bilancio


Torre del Greco. Prime frizioni in aula consiliare: un’opposizione decisa, compatta e puntigliosa quella che il sindaco Palomba e la sua giunta hanno affrontato durante il secondo consiglio comunale di lunedì 6 agosto. Dopo il primo consiglio di valenza formale si è entrati finalmente nel vivo della macchina comunale: all’attenzione della nuova assise la salvaguardia delle variazioni e l’assestamento di bilancio.

La delibera è stata approvata con 14 voti favorevoli, l’ostinata contrarietà di Ciavolino e l’astensione di Stilo e Formisano, che hanno lasciato l’aula dopo vari confronti al vetriolo con esponenti della maggioranza. Grandi assenti Mele, Sanguigno e Abilitato. I documenti, redatti dalla passata amministrazione, che avrebbero dovuto essere approvati entro il 31 luglio, sono consultabili presso gli uffici della Segreteria Generale.

Il fronte della minoranza è risultato straordinariamente compatto nel rivendicare una maggiore legittimità di atti e procedure, accusando al contempo la giunta e i consiglieri di maggioranza di avere un atteggiamento ostruzionista tale da impedire alla minoranza di operare un’opposizione costruttiva.

La delibera era stata attenzionata dalla commissione ad hoc presieduta da Carmela Pomposo, infatti, il tre agosto. Solo nella tarda mattinata del 6 la documentazione è risultata completa, con l’aggiunta delle relazioni con le considerazioni fatte dai revisori dei conti.

Molti dei consiglieri di minoranza però, avendo lasciato i lavori di commissione per l’ostilità dei componenti, ritengono di non aver avuto abbastanza tempo per esaminare e valutare gli atti. A inasprire il clima il rifiuto netto arrivato alla loro richiesta di rimandare il consiglio. In sintesi, l’accusa verso sindaco e commissione è quella di non aver consentito all’opposizione di porre i propri emendamenti su questo atto deliberativo.

Atto che prevede, tra le altre cose, un surplus di bilancio legato alla mancata corresponsione della differenziata di secondo livello, pari a un danno erariale di circa 300.000 euro, duramente contestato dall’opposizione.

Duramente contestate anche le progettualità prioritarie dell’agenda di governo, considerate esageratamente dispendiose e non adeguatamente illustrate e giustificate.

La tensione crescente, tuttavia, ha paralizzato la costruttività del confronto e spinto molti dei consiglieri ad abbandonare l’aula.

Questo primo consiglio ha evidenziato anche un’altra impasse dell’era Palomba: nonostante la schiacciante vittoria del sindaco al ballottaggio davvero in si riconoscono nella sua amministrazione.

Ciavolino, Stilo e Formisano hanno evidenziato come l’assise rappresenti una minoranza in città: il sindaco e i suoi sono infatti stati votati da una percentuale irrisoria della cittadinanza, resa corposa dal grande numero di candidati sindaco.


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