La satira velenosa di Charlie Hebdo colpisce ancora l’Italia. A finire nel mirino del periodico satirico francese stavolta è il crollo del ponte Morandi a Genova. Una tragedia che ha portato alla morte di 43 persone, ma la cosa sembra non aver frenato la “matita” dei vignettisti transalpini che sono riusciti addirittura a legare il crollo alla questione migranti.
Il ponte Morandi spezzato su uno sfondo giallo, una macchina che precipita e si schianta sotto il peso delle macerie, un omino di colore intento a spazzare il suolo e il titolo “Costruito dagli italiani… pulito dai migranti“. Così si presenta la copertina dell’edizione numero del 1361, una copertina che ha già scatenato polemiche, soprattutto sul web dove la notizia si è diffusa velocemente.
Non è la prima volta, però, che Charlie Hebdo si rende protagonista di azioni simili. Infatti, lo stesso periodico aveva già ironizzato su un’altra tragedia che colpì l’Italia nel 2016: il terremoto che devastò il Centro nell’agosto 2016, causando la morte di oltre 300 persone. “Terremoto all’italiana: penne al sugo di pomodoro, penne gratinate e lasagne”, si poté leggere nella vignetta disegnata ad hoc che sotto la scritta “lasagne” raffigurava diverse persone sepolte tra strati di macerie. Anche in quel caso fu tanta l’indignazione, ma il giornale satirico rispose con una nuova vignetta via Facebook: “Italiani… non è Charlie Hebdo che costruisce le vostre case, è la mafia!”.
La libertà di espressione è sacrosanta e la satira è un’arte che solo in pochi possono vantare di possedere. Ma dinanzi a queste copertine che ironizzano su delle tragedie, senza freni e senza vergogna, non può che sorgere una domanda: è satira quando si gioca con i morti?
Questa la copertina di Charlie Hebdo: