Mimmo Lucano, il sindaco dell’accoglienza: perché l’integrazione a Riace funziona
Ott 04, 2018 - Redazione
Il 2 ottobre Domenico Lucano, sindaco di Riace, è stato arrestato (in custodia cautelare) nell’ambito di un’inchiesta della procura di Locri per l’accusa di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e affidamento fraudolento diretto del servizio di raccolta dei rifiuti. Diverse sono state le manifestazioni di solidarietà, nelle piazze e sui social, per la salvaguardia del così detto “modello Riace” e la difesa di Lucano, baluardo di disobbedienza civile nei confronti della contestatissima Bossi-Fini e dell’ancor più contestabile politica d’integrazione proposta dall’Italia.
Ma su cosa si basa il “modello Riace” e perché è così funzionale e lodato (specialmente all’estero)? Riace è un piccolo paese posto sulla punta meridionale della Calabria – spopolato dalla mancanza di opportunità e per l’emigrazione di massa dei giovani verso il nord Italia. Il paese, circa vent’anni fa, rischiava il totale abbandono. Lucano (al tempo semplice attivista) vide nella presenza di migranti un’opportunità di ripopolare aree rurali dell’Italia meridionale, destinate all’abbandono. Il modello Riace, più nello specifico, prevede il comodato d’uso di case abbandonate e l’utilizzo dei fondi per l’accoglienza al fine di promuovere attività commerciali gestite da locali e residenti asilo, in collaborazione.
Il modello Riace è un modello che funziona proprio perché permette alla popolazione locale di far ripartire l’economia facendo fruttare i fondi per l’accoglienza (che altrimenti giacerebbero inutilizzati), grazie alla presenza dei richiedenti asilo, integrati nella società e co-protagonisti attivi della ripresa economica della zona.
L’arresto di Mimmo Lucano è il simbolo di un malfunzionamento a monte delle politiche nazionali in materia di immigrazione – un ambiente funzionale come quello applicato a Riace dovrebbe porre le basi ad una regolamentazione e diffusione di massa del modello, facendolo rientrare nelle norme legali, senza costringere il singolo a combattere contro l’istituzione pur di superare una legge iniqua.
Il modello Riace potrebbe realmente risolvere la “questione” migranti evitando la ghettizzazione ed ostacolando di conseguenza l’immigrazione clandestina, dando un forte segnale a tutti coloro che fino ad ora hanno lucrato sulle disgrazie altrui, speculando sui fondi destinati all’integrazione – in tutto questo scenario, Mimmo Lucano non deve essere un martire della causa per l’integrazione, ma un suo protagonista, al fianco dello Stato.