Caserta – Nel 2005 l’avvocato U. d. T, di 59 anni, avrebbe corrotto il giudice di pace e coordinatore dell’ufficio di Trentola Ducenta N. G., di 58 anni, con lauti pranzi al ristorante ed incontri con escort pagate dallo stesso avvocato. Tutti questi “favori” venivano concessi al giudice in cambio di provvedimenti favorevoli al legale ed ai suoi assistiti. Un sistema che sembrerebbe essere andato avanti per mesi.
Oltre ai provvedimenti disciplinari del caso ed alla condanna penale per entrambi, i due saranno costretti a pagare anche un risarcimento di 50 mila euro, ciascuno, alla Presidenza del Consiglio dei Ministri ed al Ministro della Giustizia. Questo perché la loro condotta non ha leso solo la collettività, ma lo stesso esercizio della giustizia di cui è titolare il Ministero e, di conseguenza, il Consiglio dei Ministri.
Fece scalpore quando i due organi governativi si costituirono parte civile all’interno del processo, ma oggi i giudici hanno confermato ed accolto le pretese del Ministero e condannato ulteriormente i due professionisti.