Scoperta, nella giornata di ieri, dal sindaco di Napoli Luigi de Magistris, una targa commemorativa per Francesco Della Corte, il vigilante ucciso da tre quindicenni lo scorso 3 marzo, a Piscinola, proprio nel luogo in cui è avvenuta l’efferata e gratuita aggressione a colpi di spranghe, ovvero nei pressi della stazione della Circumvesuviana del comune napoletano.
Una targa che di certo non servirà a Marta, la figlia di Della Corte, per rinnovarne il ricordo: “Tutti i giorni, in ogni momento della mia vita, penso a quell’atroce delitto e mi rendo conto di non avere più mio padre“. Ma che invece vuole essere un segnale per chi è aduso alla violenza: “Mi rendo conto che non tutti hanno la fortuna che ho avuto io, con un padre presente che mi ha trasmesso degli ideali. Ma questo non autorizza a compiere gesti così efferati. Non può mai diventare un alibi. Nessuno può sentirsi giustificato, solo perché vive in un quartiere difficile oppure cresce in una famiglia con difficoltà. Nella vita si può sempre scegliere di essere persone perbene, di essere persone migliori“.
Si può anche scegliere di guardare comunque al futuro, proprio come sta facendo Marta, studentessa universitaria di Giurisprudenza, che ha deciso di candidarsi alle prossime elezioni per il Comune di Marano. Senza ovviamente dimenticare tutto il male subito e la sofferenza ancora provata. Per questo alla domanda su un possibile perdono nei confronti degli aguzzini di suo padre Marta risponde: “No, non hanno amore, non ne ricevono e non ne danno. Sono persone vuote“.