Modena – Da settimane è caccia all’uomo in provincia di Modena. Il 10 settembre scorso, nella periferia di San Donnino, era stato ritrovato il cadavere carbonizzato di una donna di nazionalità romena. L’uomo che avrebbe ucciso e dato alle fiamme la donna, avrebbe anche tentato di sequestrare una ragazza di 18 anni a Savignano sul Panaro e violentato una donna di 30 anni a Zocca, lo scorso 30 agosto.
Nel corso dell’indagine svolta dai Carabinieri di Modena, coordinati dalla Procura della città emiliana, è stato fermato R.F., un uomo di 34 anni nato a Napoli e residente a Modena. Fino ad oggi l’uomo aveva solo commesso piccoli reati contro il patrimonio. A spostare l’attenzione delle indagini su di lui sarebbe stato un dettaglio sulla scena del crimine.
La Gazzetta di Modena riporta, infatti, che fra le ceneri che circondavano la vittima sarebbe stato ritrovato un manuale scolastico che in copertina portava scritto il nome della figliastra del sospettato. Nessuna prova concreta, quindi, contro il napoletano, ma solo questo indizio, l’unico dell’indagine.
Intanto è stata scoperta l’identità della vittima grazie ad un chiodo endomidollare che le era stato impiantato dopo un incidente d’auto: si tratta di una prostituta romena di 30 anni. Secondo Stefano Nercioni, comandante del nucleo operativo dei carabinieri di Modena, “il fattore che accomuna tutte le vittime è che erano magre ed esili, persone che lui considerava deboli e poteva facilmente sopraffare”.