Napoli – Come una sorta di bandiera neoborbonica delle ugole passionali la musica neomolodica ha da sempre unito il sud della penisola (per poi migrare in ogni dove, come per un comune sentire delle radici in ogni angolo di mondo), in un binomio d’amore sopratutto tra la Campania e la Sicilia che ha visto l’affermarsi di artisti come Natale Galletta o Gianni Celeste protagonisti di oltre un ventennio di storie e sentimenti, ma che ci fosse tutta una nuova generazione capace di lasciare intatti certi stilemi vocali della melodia classica napoletana ma riuscendo anche a diventare fenomeni virali nell’epoca della musica 2.0 era davvero una difficile previsione.
Certo la canzone dialettale, per una certa schiera, ha indubbiamente usufruito di un influenza new age, da precursori assoluti come Franco Riccardi capace di intingere di hip hop e melodie etniche la melodia partenopea a “giovanissimi” tentativi di “neomelodic-rap” o di influenze raggaetton tanto di tendenza nelle classifiche mondiali.
Ma esiste anche tutta un’altra ala di promesse della musica leggera capaci di rimanere aggrappati alla più tradizionale cantata d’amore o di storie degli ultimi, attraversando il tempo, in un fenomeno “ transgenerazionale” capace di frantumare attese con milioni di click sul web e migliaia di presenze nella filiera infinita di concerti, feste di piazza e serenate.
Da napoletanissimi come Rosario Miraggio o Nancy Coppola che dal fragore popolare di tormentoni pop da centinaia di migliaia di views arriva a diventare personaggio televisivo nazional-popolare, vedi ad esempio la partecipazione da naufraga a “L’isola dei famosi” fino a, come detto, il successo indiscusso dei cantori siculi.
Tony Colombo, ad esempio, originario di Palermo, leggenda vuole che sia stata una benedizione dell’immortale Mario Merola, allora nel capoluogo siciliano a scegliere “l’acronimo di battaglia” e ad augurargli il successo quando il giovane artista aveva solo sei anni, da allora, una carriera precocissima da cui sono seguiti 12 album, comparsate televisive e in qualche film fino all’ultimo brano “la serenata benaugurale” intitolata “Ti aspetto all’altare” che ha accumulato oltre 18 milioni di visualizzazioni su Youtube, veri e propri numeri che appartengono a roster musicali internazionali.
L’ultimo fenomeno di click si chiama Daniele De Martino, 22 anni, siciliano doc, stile rigorosamente classico, lingua dialettale e numeri incredibili nella solida base di fan. La scorsa settimana è finito addirittura al numero uno nella classifica di tendenze dei videoclip sulla nota piattaforma con l’uscita del suo ultimo singolo “Ti cerco e ti amo”, sono già oltre 800 mila le visualizzazioni in pochi giorni ma con alle spalle già numeri clamorosi, decine di milioni di visite ai passati video, dove oltre a parlare di orgoglio e tormentante vicende d’amore spiccano le immagini di scene da concerto con folle oceaniche, e quasi 270 mila “mi piace” alla sua pagina ufficiale Facebook.
Fenomeni questi dal fascino della tendenza inversa dove i numeri attestano chiaramente che la musica nemoledica pur declinandosi in alcuni sottogeneri lascia intatta quella schiera di cantautori classici dialettali che riescono ad oltrepassare il tempo, finendo, sopratutto tra i giovanissimi, nelle quotidiane visite di piattaforme streaming e lettori mp3, la neomelodia è oltre ogni device e di fervente richiamo popolare.