Pompei – I resti di cinque persone, sembra due donne e tre bambini che si erano rifugiati in una stanza da letto nel disperato tentativo di salvarsi dalla pioggia di lapilli che aveva invaso l’abitazione. E’ la nuova agghiacciante scoperta arrivata dagli scavi in corso a Pompei. “Un ritrovamento scioccante, ma anche molto importante per la storia degli studi”, commenta con l’ANSA il direttore Massimo Osanna.
“Il ritrovamento – spiega – è avvenuto nella stessa casa nella quale è stata ritrovata l’iscrizione che sembra cambiare la data dell’eruzione. E’ la testimonianza di una scena fortemente drammatica – sottolinea – risalente alle ultimissime ore della cittadina, quando il cielo doveva essere buio, le strade e le case invase dai lapilli, la paura accresciuta dalle continue scosse di terremoto. Le due donne avevano anche messo un mobile contro la porta. Ma ogni loro tentativo è stato vano, il gruppo ha avuto una morte terribile, schiacciato dal crollo o bruciato dalla nube piroplastica arrivata subito dopo”.
Gli esami consentiranno di capire come realmente siano morti. Ma intanto ci sono altri elementi importanti per la storia degli studi. Una moneta di Filippo d’Asburgo risalente agli anni ’30 del Seicento testimonia di scavi clandestini avvenuti in quella zona ben prima dell’inizio ufficiale degli Scavi di Pompei, avvenuto nel 1748.
“Scavi che sembrano un saccheggio – riferisce il direttore del Parco – che dovevano puntare a prendere tutti gli oggetti di valore, senza nessuna attenzione per gli scheletri che sono stati in parte rimossi e smembrati”. I tombaroli ante litteram, ricostruisce, avevano scavato un tunnel nella cenere solidificata e una volta all’interno della stanza hanno divelto e portato via tutto quello che hanno potuto, lasciando addosso agli scheletri solo due collanine in pasta vitrea.
Lo scempio non è arrivato però davanti alla porta della stanza, dove i resti delle vittime, dice, “sono stati ritrovati intatti, la testa di una donna schiacciata dalle tegole e a fianco i resti di un braccio e delle gambe e di una altra vittima, mentre sull’altro lato è affiorata una mano ancora adornata da due anelli, uno in argento l’altro in ferro. Un ritrovamento di straordinario interesse – conclude – sia per dinamiche eruttive sia per documentazione di scavi in età moderna”.