Monte di Procida. Sergio non è più un ragazzino, è un uomo di mezza età, costretto, di punto e in bianco ma dopo anni di angherie e soprusi, a lasciare la sua casa per vivere in uno scantinato senza luce né acqua. Sergio è omosessuale, e la sua vicenda rientra a tutti gli effetti in uno dei tanti casi di violenza omofoba.
Suo fratello lo ha cacciato dall’abitazione nella quale vivevano, e lui adesso vive in un sottoscala lurido, utilizzando un bidone come wc e lavandosi in una fontana vicina. Alle condizioni disumane in cui versa si aggiunge il problema delle sue condizioni di salute precarie. Ha un’invalidità al 100% (a seguito di un incidente sul luogo di lavoro), e assistenti sociali o amici lo aiutano portandogli qualcosa da mangiare, ma non basta.
Il Comitato Arcigay Antinoo di Napoli, che ha diffuso la storia, chiede che sia trovata una soluzione quanto più celere possibile per consentirgli di poter vivere in una maniera dignitosa.
Attualmente Sergio è ricoverato in ospedale, a Boscotrecase, per un’emorragia dovuta ai ripetuti morsi di topi.
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