L’area del cratere principale della Solfatara di Pozzuoli è quello che più viene additato per la sua pericolosità, ma ci sono tanti altri piccoli crateri (e zone) che sono parimenti pericolosi per i loro gas e vapori. Uno di questi “nuovi” pericolosi punti si trova non troppo distante dal luogo dove nel settembre del 2017 persero la vita tre persone: padre, madre e figlio di 11 anni, morti in seguito alle esalazioni. Nel mirino, sin dal primo momento, finì la messa in sicurezza dell’area e la sua accessibilità, questioni sulle quali si attende il resposno dei periti nominati dal Gip di Napoli.
Proprio la “sicurezza” viene nuovamente messa in dubbio, visto che questo cratere individuato è facilmente raggiungibile, “difeso” solo da un cancelletto di recente installazione. L’area, come riporta Il Mattino, sarebbe stata già da tempo individuata da alcuni ex dipendenti della Solfatara che ne avrebbero denunciato la pericolosità per la sua vicinanza ad un campo di calcetto. In particolare, Mauro Stanzione, proprietario del bar alla Solfatara, ha dichiarato: “Fangaie e soffioni ad alta pressione rendono questo posto identico alla Solfatara, che è a poco più di 200 metri di distanza. Chiediamo chiarezza e sicurezza per tutti. Ci chiediamo come mai non si stia agendo per mettere in sicurezza anche questo sito“.