La consigliera della Lega, Donatella Galli, aveva inneggiato al Vesuvio e all’Etna, postando anche una foto dell‘Italia senza il Sud, ma per i giudici non è reato. “Forza Vesuvio” e “Forza Etna“, scriveva su Facebook la Galli nel 2012, invocando una catastrofe per il Sud. Nel 2017 arrivò la condanna da parte del tribunale di Monza (dove era consigliera) a 20 giorni di carcere, ma il verdetto è stato totalmente ribaltato in appello, dal tribunale di Milano, perché il fatto “non sussiste“.
Una decisione che farà sicuramente discutere, anche perché in occasione della condanna venne stabilito che le sue parole erano figlie di discriminazione razziale, propagandando “idee fondate sulla superiorità razziale ed etnica degli italiani settentrionali rispetto ai meridionali“.
Intanto, la Galli, a processo dopo la denuncia dell’avvocato Sergio Pisani, si era così espressa sul fatto: “Sono profondamente ferita da quanto accaduto perché quel post era una battuta tra amici, per chi mi conosce e sa che tipo di persona sono“.