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Sciame sismico sul Vesuvio, gente terrorizzata. L’Osservatorio: “Notizie infondate”

Nella mattinata di ieri si sono verificate alcune scosse di terremoto con epicentro sul Vesuvio. Alcune, aventi una magnitudo leggermente più elevata rispetto alle altre, sono state avvertite dalla popolazione che ha cominciato a preoccuparsi. La più consistente è stata di magnitudo 2, molto bassa, ma avvenuta a una profondità di 2 chilometri, ossia piuttosto superficialmente. Questo ha fatto sì che la scossa venisse avvertita più forte di quella che, in realtà, fosse.

A complicare le cose ci hanno pensato i media, ossia i siti e i giornali online, tra cui alcuni anche molto seguiti e prestigiosi. Grazie ai loro titolo allarmanti e le informazioni superficiali scritte negli articoli, è scattata una vera e propria psicosi.

L’Osservatorio Vesuviano a replicato a tali notizie:

A seguito di infondate, errate ed allarmanti notizie apparse su diversi canali social circa la recente attività sismica del Vesuvio si precisa che i terremoti che si stanno verificando al Vesuvio in questi giorni rientrano nella normale attività sismica del vulcano nel suo attuale stato dinamico che si configura in un Livello di Allerta: Base.

Brevi periodi di maggiore sismicità sono avvenuti altre volte negli ultimi anni e pertanto non costituiscono una situazione anomala.

L’Osservatorio Vesuviano non ha fatto che ribadire quello che è noto e scontato: il Vesuvio è un vulcano attivo, una leggera attività sismica è nella norma. Non ci sono motivi per allarmarsi.

Preme sottolineare quali conseguenze possa avere una cattiva informazione per quanto riguarda il Vesuvio. Scatenare la follia collettiva potrebbe essere molto pericoloso, tanto che per i giornalisti autori di tali articoli potrebbe configurarsi il reato di procurato allarme, punito dall’articolo 658 del codice penale.

Ci si chiede, inoltre, dove sia andata a finire la deontologia che dovrebbe accompagnare il giornalista nella sua professione, ma anche l’aspirante giornalista. È un mestiere, infatti, di rilevanza pubblica che obbliga a essere meticolosi, prudenti ed onesti nei confronti dei lettori. Le cattive prassi minano la credibilità e l’autorità del giornalismo, negli ultimi anni già ai minimi storici.