Doveva essere una serata di divertimento come tante. In pochi attimi, però, dalla gioia sfrenata si è passati alla paura e al dolore. E’ accaduto in provincia di Ancona, nella discoteca “Lanterna Azzurra Clubbing” di Corinaldo. Decine di giovanissimi si erano recati lì in attesa di vedere dal vivo un dj set con il rapper Sfera Ebbasta. Ad un certo punto, qualcuno spruzza dello spray al peperoncino. La folla si disperde, creando il caos. I ragazzi si accalcano, la balaustra laterale del locale crolla e in tanti cadono in un fossato.
Un volo di pochi metri. Tanto è bastato affinché morissero sei persone schiacciate dalla folla, o soffocate. Il bilancio è drammatico: sono morti 5 adolescenti di età compresa tra i 14 ed i 16 anni, tre ragazze e due ragazzi. Assieme a loro, anche una donna di 39 anni, una mamma che era venuta ad accompagnare la figlia di appena 11 anni. Ci sono anche 60 feriti più o meno gravi. L’episodio è accaduto nella serata del 7 dicembre.
Una tragedia che ha scosso l’opinione pubblica, i media e le istituzioni. Si fa fatica a capire come sia possibile morire in circostanze così assurde. Eppure, la dinamica che ha portato a questo tragico incidente, potrebbe non essere casuale. Innanzitutto, è probabile che la discoteca stesse ospitando più persone della capienza massima consentita. In questo senso, si sta indagando sui gestori, che avrebbero venduto più biglietti del dovuto.
E poi, c’è il ragazzo dello spray al peperoncino. Secondo numerose testimonianze, sarebbe stato lui a creare il parapiglia. Perché l’ha fatto? Forse per poter rubare i cellulari dei suoi coetanei, o più crudelmente per “gioco”. C’è ottimismo da parte degli inquirenti sull’individuazione del giovane, descritto come un ragazzo col cappuccio che avrebbe utilizzato la bomboletta sprigionando la sostanza urticante nell’aria.