Napoli – Il contrabbando di sigarette è sempre stato un fenomeno diffuso a Napoli: basti pensare a tutti i film in cui abbiamo visto i classici banchetti ai bordi delle strade su cui veniva esposta impunemente la merce. Oltre l’ironia, però, nulla è cambiato dopo decenni e la nostra città è ancora regina del contrabbando di sigarette.
L’incidenza del fenomeno è del 24% a fronte di una media nazionale dell’8,8%. É quanto emerge dallo studio realizzato da Intellegit, start-up dell’Università di Trento, in collaborazione con British American Tobacco Italia, sul fenomeno dl contrabbando di sigarette. Lo studio è stato presentato a Napoli, in occasione della sottoscrizione del protocollo tra Bat e Guardia di Finanza, con il quale la British American Tobacco Italia donerà alle Fiamme gialle di Napoli 15 autovetture nel triennio 2019-2021.
Le sigarette di contrabbando arrivano dall’Est Europa, soprattutto Ucraina, cui seguono Bielorussia, Russia e Moldavia, ma non mancano le fabbriche nel territorio campano che producono ‘bionde’ cosiddette ‘ illicit whites. Si torna ad acquistare le sigarette di contrabbando per una questione di costi: in media, acquistare e costano in media 2,90 euro (le Marlboro contraffatte sono le più costose: 3,50 euro a pacchetto).
Solo nell’ultimo trimestre di quest’anno il livello del contrabbando è arrivato, in Italia, all’8,8%. “Se espandiamo questo dato in termini di accise non raccolte dallo Stato siamo di fronte a un danno erariale di 1 miliardo di euro”, ha detto Andrea Conzonato, presidente e amministratore delegato British American Tobacco Italia, in occasione della firma del protocollo.