Anche Matteo Salvini, che in un sussulto di orgoglio ha ricordato di essere ministro dell’Interno, ha detto la sua sugli scontri e i cori registrati in occasione di Inter-Napoli. Intervenuto ad una puntata speciale di Tiki Taka, infatti, il leader della Lega si è così espresso sugli scontri che hanno portato alla morte di un 35enne (tifoso interista) e all’accoltellamento di 4 napoletani: “Tutti devono mettere la testa a posto, ci vuole un enorme esame di coscienza da parte di tutti i protagonisti del pallone, tutti devono contribuire a creare un clima più sereno. Vedrò la tifoseria organizzata, quella sana, non quella che va allo stadio con la roncola o l’ascia. E le società di calcio investano nei sistemi di controllo“.
Se le parole d’esordio del vice premier sono, in un qualche modo, condivisibili, lo diventano meno quelle relative ai cori contro Koulibaly: “Meno male che Mazzoleni non ha sospeso la partita, pensate cosa sarebbe successo. E di sicuro qualcosa non ha funzionato dal punto di vista dell’organizzazione visto che sono arrivati tifosi delinquenti dall’estero e dovevano essere intercettati prima“. Quel “tifosi delinquenti” è dedicato ad alcuni supporters del Nizza (presenti nell’agguato ai tifosi napoletani), ma forse il ministro Salvini, tra un “pane e Nutella” e un “arancino”, ha dimenticato che nel folto gruppo di criminali c’erano anche tifosi del Varese e tifosi del Verona: italiani DOC, rigorosamente del Nord.
Ma il peggio deve ancora arrivare e il “Capitano” di Verde vestito, compagno di quelli che “ce l’hanno duro”, dà il meglio di sé quando parla di razzismo negli stadi: “Negli stadi cantano anche ‘Milano in fiamme’: questo sarebbe razzismo? Non mettiamo tutto nello stesso pentolone. Il sano sfottò tra tifoserie non è da considerare razzismo“. Possiamo immaginare che per lui, abituato fino a qualche tempo fa a cantare “napoletani colerosi“, prima della redenzione in vista delle elezioni, tutto possa risultare uno sfottò e quindi non vorremmo deluderlo, ma anche ‘Milano in fiamme’ è razzismo. Lo è sempre quando vengono augurate sciagure, lo è sempre quando si lede la dignità altrui.
E poi ha aggiunto: “Vorrei vedere Koulibaly con la maglia del Milan, è fortissimo“.