Papa Francesco si scaglia apertamente contro gli ipocriti, quelli che vivono la propria cristianità da atei. Non ci sono altre interpretazioni da dare o titoloni da inventare nel riportare le parole che Bergoglio ieri ha pronunciato nel corso della prima Udienza generale dell’anno.
Il Papa davanti ai fedeli raccolti nell’Aula Nervi, nel continuare la catechesi sul Padre Nostro (posto dall’evangelista Matteo al centro del Discorso della Montagna, quello delle Beatitudini), spiega come Gesù nell’introdurre l’insegnamento della preghiera prende “le distanze da due gruppi del suo tempo“: ipocriti e pagani (oppositori delle religioni monoteiste).
Due gruppi ancora attuali per l’attento Bergoglio che condanna senza mezzi termini una pia religiosità di facciata appartenente a chi non vive “come fratello” dando una “contro-testimonianza“. “C’è gente che è capace di tessere preghiere atee, senza Dio e lo fanno per essere ammirati dagli uomini – dice il vescovo di Roma – E quante volte noi vediamo lo scandalo di quelle persone che vanno in chiesa e stanno lì tutta la giornata o vanno tutti i giorni e poi vivono odiando gli altri o parlando male della gente. Questo è uno scandalo! Meglio non andare in chiesa: vivi così, come fossi ateo“.
Francesco, come detto, tuona anche contro la preghiera dei pagani che si basava sostanzialmente sulla “captatio benevolentiae” (cercare di ottenere benevolenza). Questo atteggiamento mirava, attraverso una lunga serie di preghiere, di ammansire, conquistare, la divinità. “I pagani – sentenzia il Papa – pensano che parlando, parlando, parlando, parlando si prega. E anche io penso a tanti cristiani che credono che pregare è ‘parlare a Dio come un pappagallo‘. No! Pregare si fa dal cuore“. “È bello pensare – conclude – che il nostro Dio non ha bisogno di sacrifici per conquistare il suo favore!“.