Un manifesto vergognoso e oltraggioso ha tappezzato alcuni quartieri di Roma da questa mattina. La scritta non solo ha un sottofondo razzista e di odio territoriale, ma è arricchito da una evidente venatura antisemitica: “Lazio, Napoli e Israele, stessi colori, stesse bandiere. Merde”. Autori di questa vergogna sarebbero stati alcuni tifosi di Roma Balduina, riconosciuti grazie alla firma riportata al lato di ogni manifesto con tanto di acronimo tipicamente romano – SPQR – al centro della firma.
Ennesima offesa verso il popolo napoletano dopo quella di ieri a Pordenone, dove alcuni simpaticoni hanno affisso volantini sui secchi della spazzatura, giocando miseramente su un falso connubio che non rappresenta la nostra terra, e cioè “Napoli- Munnezza”. Oggi, invece, nella Capitale d’Italia, si profana il nome di due popoli e una tifoseria, quella della Lazio, che proprio oggi festeggia il compleanno della sua società sportiva.
Un atto spregevole che non fa ridere nessuno, e che non può e non deve essere lasciato passare come uno “sfottò tra tifosi”.
D’altronde non è la prima volta che a Roma appaiono provocazioni a sfondo razzista. Ancora brucia la questione degli adesivi di Anna Frank, la piccola eroina ebrea perseguitata e uccisa dai nazisti, con indosso la maglia della Roma ad opera dei tifosi biancocelesti. Questa volta a cadere nella trappola antisemita sono i romanisti, oltrepassando ogni limite e ogni vergogna.
E Napoli, che ieri era una “munnezza” oggi invece è una “m***a”, venendo ancora offesa da ignoranti senza un minimo di civiltà. E per cosa poi? Per un manifesto-sfottò calcistico tra due tifoserie dove i napoletani sono tirati in ballo senza senso apparente.
Allora è proprio vero, abbiamo perso ogni decenza.