Salvini “non si pente” e rilancia: il Napoli non deve fermarsi davanti ai cori razzisti. Il ministro dell’Interno, intervenuto a 24Mattino su Radio 24, nel rispondere ad una domanda sulla volontà espressa dal Napoli (in più occasioni) di volersi fermare in caso di cori, ha detto: “Il Napoli non fa bene a fermarsi in caso di cori razzisti, perché lascia uno sport bello come il calcio in mano a pochi violenti e pochi deficienti“.
Il leader della Lega, inoltre, nel colloquio con la conduttrice Maria Latella, ha citato le parole di Clarence Seedorf, ex bandiera del Milan (squadra di Salvini): “Fa bene un campione come Seedorf a dire: se c’è un coro sbagliato, se ci sono fischi contro un bianco un nero un giallo un verde, la risposta non deve essere la chiusura ma devono essere gli applausi del 99% dei tifosi per bene“.
Stranamente le parole di Salvini sono condivisibili (così come quelle di Seedorf), però peccato che manchino gli strumenti per combattere l’imbecillità dei pochi “violenti e deficienti“, come da lui stesso definiti. Salvini, infatti, nei giorni scorsi ha sostenuto di non voler assolutamente permettere la “sospensione delle partite” e la “chiusura degli stadi“. Vero che certi provvedimenti sono una sconfitta per il calcio, ma il Governo (e Salvini su tutti) continua a non dare la sua personale “ricetta”. Come dire? C’è bisogno di più fatti e meno parole.