Cominciano i guai per quei cittadini che possiedono auto e moto con targhe straniere. Una pratica che ha visto un boom in tutta Italia, da Nord a Sud e specialmente in quelle città i cui gli automobilisti sono vessati da polizze assicurative esageratamente costose, ingiuste e basate su motivazioni smentite dai dati sugli incidenti.
Ed è così che le nuove norme contenute del decreto sicurezza vengono applicate per la prima volta a Milano. Le forze dell’ordine hanno fermato un’auto con targa rumena risultata non in regola: al proprietario è stata elevata una multa da 712 euro, sanzione accessoria al fermo amministrativo del mezzo. Entro sei mesi la posizione dell’auto deve essere regolarizzata, altrimenti scatterà la confisca.
Grazie alle nuove leggi, chi risiede da più di 60 giorni in Italia non può circolare con veicoli recante targa estera. In tal modo si cerca non solo di mettere freno ai tentativi di aggirare il problema delle assicurazioni, ma anche quello delle infrazioni compiute perché le multe, pur comminate, non vengono notificate a chi le ha commesse.
Se, però, il legislatore è stato così celere a intervenire contro l’estero vestizione, non lo è stato invece per imporre un tetto alle polizze che nel Mezzogiorno toccano vette assurde, penalizzando soprattutto chi usa l’auto o la moto per andare a lavorare. Se si aggiunge uno stato dei trasporti pubblici disastroso ed inaffidabile, ci si rende conto che il ricorso al mezzo privato è indispensabile se si vuole lavorare. Al contrario, il cosiddetto razzismo assicurativo resta una pratica ampiamente accettata e ignorata dal Parlamento.