Oggi, a distanza di cinque anni, c’è stata la sentenza di primo grado sulla strage del bus che precipitò dal viadotto Aqualonga. Fu uno dei più grandi disastri stradali avvenuti in Italia. 40 furono le persone a perdere la vita in quel fatidico incidente.
La sentenza, pronunciata solo poche ore fa, dal giudice del tribunale di Avellino Gennaro Lametta ha visto assolto l’Ad di Autostrade Giovanni Castellucci e condannato il fratello dell’autista, Gennaro Lametta, titolare dell’agenzia che noleggiò il bus.
L’accusa per Castellucci aveva chiesto una condanna a 10 anni di reclusione mentre invece la sentenza lo scagiona in toto. Tanta è la rabbia dei familiari delle vittime al termine della sentenza che hanno urlato in aula: “Venduti, avete assolto un assassino.”
Quella mattina dello scorso 28 luglio 2013, sulla A16 Napoli – Canosa all’altezza del comune di Monteforte Irpino, 40 persone non fecero ritorno a casa. Il bus che precipitò nel viadotto Aqualonga era carico di pellegrini che erano di ritorno da una gita di alcuni giorni.
I fedeli si erano recati a Telese Terme e nei luoghi di Padre Pio a Pietrelcina.