Ieri è stata messa la parola fine alla latitanza di Cesare Battisti. Per ben 37 lunghi anni, infatti, l’ex terrorista era riuscito a sfuggire alle forze dell’ordine italiane. Condannato all’ergastolo per quattro omicidi compiuti tra il 1978 e il 1979, Battisti sconterà ciò che gli resta da vivere nel carcere di Oristano. Ad attenderlo ieri mattina all’aeroporto di Ciampino, i due ministri Matteo Salvini e Alfonso Bonafede, che hanno mostrato viva soddisfazione per la cattura.
“Non ce la facevo più a scappare“, così avrebbe detto Battisti mentre era a bordo dell’aereo che lo stava portando in Italia. “Una vera liberazione – riferisce il Corriere della Sera – io lo sapevo che era iniziato il conto alla rovescia e mi chiedevo quando sarebbe terminato. Ero stanco“. Sull’aereo per l’Italia il terrorista non si è detto innocente: “Sono colpevole, e su questo non si discute. Ma non sono colpevole di tutto quello che mi è stato addebitato. No, non lo sono“.