L’episodio della bomba da Sorbillo ha scosso anche la coscienza di Matteo Salvini. Ormai è da settimane che Napoli, soprattutto la provincia, è assediata dagli ordigni della camorra che agisce incontrastata nelle sue azioni intimidatorie, ma il ministro dell’Interno solo oggi ha fatto sentire la sua voce: “Questo venerdì sarò prima ad Afragola e poi a Napoli nel luogo dove è esplosa una bomba vergognosa, portando la mia solidarietà personale e la presenza dello Stato“.
Tra i comuni più colpiti del Napoletano c’è proprio quello di Afragola, ormai sempre più terra di nessuno o meglio “terra senza Stato”. Otto le bombe fatte brillare, in circa 20 giorni, che non hanno risparmiato alcun tipo di esercizio commerciale: bar, pizzerie, agenzie di assicurazione e immobiliari. L’ultimo esercizio ad essere colpito, nella notte tra lunedì 14 e martedì 15 gennaio, è stato un autosalone.
Le autorità e le associazioni nei giorni scorsi hanno chiesto a più riprese la presenza dello Stato, ma Salvini (evidentemente impegnato con la passerella politica per Cesare Battisti) ha fatto pervenire la sua risposta solo dopo che è stato colpito un “nome grosso” come quello di Sorbillo, conosciuto in tutto il mondo. Così, dopo l’appello allo Stato di de Magistris e Roberto Fico, il capo dell’Interno prende parola da Cagliari, ma non esita nell’autoincensarsi: “In questa manovra ci sono 400 milioni per assunzioni delle forze dell’ordine sono contento di aver fatto in sei mesi ciò che gli altri non hanno fatto in anni. Per Napoli ci sono soldi per assumere 100 poliziotti in più“.
Il concetto viene ribadito in un successivo post social: “Napoli sta già beneficiando di rinforzi per Polizia e Carabinieri e ha ottenuto fondi per la videosorveglianza. Inoltre, grazie al Decreto Sicurezza, la città si è assicurata maggiori risorse, più poteri per ordine pubblico e sgomberi e una norma ad hoc per rottamare i motorini sequestrati. Evidentemente il sindaco non se ne è accorto o non l’ha capito, è troppo concentrato a coccolare centri sociali e clandestini“.
Cose già dette, ma che faticano ancora a trovare applicazione. Intanto, se Sorbillo per rabbia e delusione (giustificatissime) ha preferito andare a Milano, ad Afragola c’è chi è spaventato, ma non ha “vie di fuga”. Un territorio abbandonato da tempo, anche dalle stesse istituzioni locali, che trova ancora la forza di andare avanti nelle persone oneste che resistono e che scenderanno in piazza sabato 19 gennaio, alle 9.30, portando avanti un solo slogan: “Basta bombe, basta violenza”.