Accademia Lega, l’ira dei centri sociali: “Leghista terrone, vergogna del meridione”


La scuola di formazione politica della Lega trova le prime opposizioni dei centri sociali partenopei. Alcuni esponenti di Insurgencia, nella mattinata di ieri, domenica 27 gennaio 2019, hanno fatto irruzione all’hotel Ramada dove si stava svolgendo uno degli incontri di formazione del partito di Salvini. Ovviamente, non sono mancati attimi di tensione anche se la manifestazione è risultata non violenta, condotta al grido di “Jatevenne” (andate via) e aperta dallo striscioneLeghista terrone, vergogna del meridione“.

In un successivo comunicato, i manifestanti hanno giustificato la loro azione spiegando come non possano tollerare che “questa formazione politica pretenda di cancellare con un colpo di spugna trent’anni di insulti e di azioni politiche che di fatti hanno contribuito a impoverire e desertificare il nostro territorio“. “Non possiamo restare in silenzio – continuano – dinanzi al fatto che tanti politici locali si stiano riciclando aderendo al partito che ancora giuridicamente si definisce “Lega Nord per l’indipendenza della Padania” e di fatto tradendo definitivamente la terra in cui sono nati“.

La manifestazione arriva anche mentre Salvini continua il “braccio di ferro” sulla questione Sea Watch, ferma in acque italiane. Una cosa inaccettabile per i manifestanti che denunciano: “Questo partito che si riempie la bocca di belle parole e buone intenzioni è in questo momento responsabile della violazione dei diritti umani di 13 minori e di altre trentaquattro persone adulte tenute in ostaggio nel Gelo in mezzo al mare“. L’azione politica di Salvini, definito “ministro delle merendine“, è etichettata come “un pericolo per la democrazia e per i diritti dei più deboli“. “Non abbiamo intenzione di fingere che tutto sia normale mentre il nostro paese si trasforma in un inferno per chi ha la pelle scura“, concludono i manifestanti

Il coordinatore regionale della Lega, il deputato Gianluca Cantalamessa, ha espresso la sua vicinanza ai giovani leghisti, chiedendo l’intervento del “sindaco dell’illegalità” Luigi de Magistris per queste “azioni intimidatorie nei confronti di chi la pensa semplicemente in maniera differente“. La risposta del primo cittadino non si è fatta attendere e, come prevedibile, non tende a smorzare i toni: “La violenza l’ho colta nel comunicato di Cantalamessa, nel suo linguaggio politicamente e istituzionalmente violento al punto di pensare che io sia il mandante. Cosa assolutamente non vera. Cantalemessa si assume le responsabilità di quello che dice addebitandomi addirittura come sindaco dell’illegalita“.


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