Tutt’oggi non ha un nome il bambino, quasi ragazzo, di circa 14 anni annegato nel mar Mediterraneo, nel 2015, ed originario del Mali. Unico documento: una pagella cucita in tasca, il lasciapassare per l’Europa.
La sua storia diventa virale grazie al lavoro di Cristina Cattaneo, medico legale, autrice del libro “Naufraghi senza volto” , che da anni si impegna a restituire un nome, un’età, quindi una storia ai corpi dei migranti annegati in mare.
La tragica vicenda è stata ripresa dal vignettista Makkox ed ha ispirato il filosofo Aldo Masullo. “Il bambino con la pagella” è anche il titolo di una canzone scritta da Ida Tramontano, docente presso la scuola media dell’Istituto Comprensivo Marco Polo di Calvizzano, in provincia di Napoli. Gli alunni l’hanno cantata in occasione della “Giornata della Memoria”.
La dirigente Armida Scarpa a Repubblica sottolinea l’importanza di coltivare soprattutto nei giovani la memoria attiva: “La scuola, infatti, non può che essere ambasciatrice di umanità e accoglienza, antidoto a quel ‘virus micidiale che alberga nei bassifondi della società’ evidenziato nel suo discorso dal presidente Mattarella“.