Con la partenza di Marek Hamsik se ne va un pezzo di storia di Napoli. Se ne va come una meteora qualsiasi il giocatore che detiene i record di presenze ufficiali e di gol in maglia azzurra, l’uomo che in quasi 12 anni all’ombra del Vesuvio ha dimostrato di essere un napoletano vero. Il capitano, colui che riusciva nel difficile compito di mettere tutti d’accordo: squadra, presidente, tifosi.
Fa riflettere molto quanto affermato da suo padre, Richard Hamsik, il quale ai giornalisti slovacchi di Sport24 ha confessato che “Marek è frustrato per non aver vinto lo scudetto”. Non soltanto, dunque, i milioni cinesi ad aver convinto Marekiaro a lasciare Napoli, ma probabilmente anche un sogno spezzato, quello tricolore.
Un sogno che Marek forse percepisce anche come lontanissimo. Se per questa stagione i giochi sono già fatti, a meno di un suicidio sportivo della Juventus, le voci sulla partenza di Allan e i relativi malumori del brasiliano, così come le speculazioni sul futuro di Koulibaly e le paventate offerte che lo vorrebbero ricoperto d’oro, non devono aver dato segnali incoraggianti al capitano.
A parte i dubbi sulla rosa, restano poi i tanti interrogativi sulla programmazione della SSC Napoli. Nessuno dei proclami fatti negli anni del Presidente Aurelio De Laurentiis è diventato realtà, gli investimenti in infrastrutture non sono pervenuti. Eppure, il trend in Europa è quello e proprio la Juventus ne è uno degli esempi. Non è un caso che il suo strapotere sia coinciso con l’inaugurazione del nuovo stadio.
Senza tornare sulla grottesca questione San Paolo, a far pensare è il naufragio del progetto Scugnizzeria, a parole tanto caro a De Laurentiis. Avere i conti a posto è l’unica cosa che conta, si potrebbe dire parafrasando il motto bianconero. Tutto questo mentre Milan e Inter hanno già tracciato la nuova direzione che vogliono seguire, puntando a tornare tra le grandi del calcio italiano.
E il Napoli che fa? Resta a guardare? Il pericolo è quello di sciupare anni di rivalsa sul campo e predominanza rispetto alle milanesi senza costruire nulla, aspettando quasi il loro ritorno.
Tante parole, pochi fatti. Così scapperanno tutti da Napoli, uno alla volta.