Ultimamente, forse per una questione di nuovo Governo, forse per deriva sociale dell’intero paese, si assiste a sempre più casi di razzismo immotivato e gratuito nei confronti dei meridionali. Dal panino chiamato “Terun” alla mail “Figurati se prendiamo una di Palermo” fino al rifiuto di vendere ai napoletani, è sempre più evidente che la divisione fra Nord e Sud non sia ancora superata e che, anzi, va sempre più acuendosi.
Ieri il noto chef Francesco Morrone ha pubblicato un annuncio di lavoro sul “Portale degli chef e delle chef”. Per la stagione estiva 2019 si cercavano diverse figure professionali per la catena di ristoranti in riviera Romagnola. Tutte assunzioni con regolare contratto e contributi. Fra le figure richieste anche tre pizzaioli, ma, viene specificato nell’annuncio “no napoletani”.
E’ assurdo pensare che proprio i napoletani, che dovrebbero essere considerati massimi esperti dell’arte della pizza, lo dice l’UNESCO, non i luoghi comuni, vengano esclusi da una tale selezione. Sembrerebbe non esserci altro motivo del divieto se non una diffidenza o comunque un pregiudizio nei confronti del nostro popolo. Che sia solo una scelta infelice di parole? In ogni caso negare un lavoro per ragioni territoriali è razzista, oltre che illegale ed anticostituzionale. Di fatti, il Portale ha subito preso le distanze dall’annuncio.
Commenta il consigliere regionale Francesco Emilio Borrelli, che ha denunciato l’annuncio sui social: “Purtroppo in modo strisciante e continuo prosegue la deriva razzista e leghista contro il mezzogiorno e in particolare contro i napoletani sempre più discriminati e denigrati. Un altro chiaro segnale di dove sta andando il paese purtroppo. Chi fa finta di non vedere è complice”.