L’attentato a Sorbillo seguito dagli spari contro la pizzeria Di Matteo non lasciano spazio ad altre ipotesi se non a quella più tremenda: atti intimidatori violenti al fine di racket. I Decumani sembrano essere ostaggio di una “nuova” organizzazione criminale, un nuovo clan che da quanto supposto, è in mano ad un adolescente che già si atteggia a boss vissuto. Esternazione di potenza e di violenza, utilizzati come mezzi per imporre la loro autorità, guadagnarsi quello che i capi-clan chiamano rispetto.
E per questo motivo al Centro Storico si chiede maggiore attenzione dagli enti addetti alla sicurezza e alla legalità. Perché soprattutto nella zona dei Decumani si vive nel terrore. Dopo le pizzerie storiche nel mirino della criminalità ci sono finite altre attività commerciali. Infatti a denunciare l’insostenibilità di questa situazione sono stati anche i B&B e gli affittacamere, raccolti nell’associazione Abbac, che hanno esternato le loro preoccupazioni di azioni di forza estrema da parte di questi delinquenti, in quanto già impauriti da minacce varie e insistenti, così come riporta anche il Corriere del Mezzogiorno.
Questi piccoli imprenditori richiedono un controllo più capillare e attivo, coadiuvato non solo da un maggiore numero di soldati impiegati nelle zone più a rischio, ma anche da una rete di telecamere di videosorveglianza che tengano costantemente monitorata la zona del centro storico. Il rischio è che gli operatori turistici escludano di nuovo Napoli dai propri circuiti, portandoli in altre città d’Italia e del Mediterraneo.
Ma i cittadini e le attività commerciali non si sono fermate alla banale e sola richiesta, ma hanno raccolto anche circa 1.700 firme per chiedere al Comune provvedimenti e misure serie per contenere la criminalità a Napoli.