Ischia – A largo della costa di Ischia, nel tratto di mare comune con Procida, si estende l’area marina protetta “Regno di Nettuno”. Oltre ai resti archeologici di Baia e dell’antica civilizzazione ischitana, i fondali di questa zona ospitano un habitat marino unico al mondo. Il terreno vulcanico e le continue emissioni di CO2 che ne derivano arricchiscono una fauna ed una flora marine impossibili da trovare in altre zone.
Purtroppo, un simile tesoro naturale è a rischio a causa dell’inquinamento, dello sfruttamento del tratto di mare e dell’urbanizzazione del tratto costiero vicino. Un rischio concreto che ha portato i sei sindaci dell’isola di Ischia a decidere di vietare la plastica su tutta la zona d’interesse: niente più piatti e bicchieri di carta monouso per ridurre al minimo l’inquinamento e la produzione di rifiuti non riciclabili.
Dopo questa scelta, è seguito uno studio importante da parte dell’Università Parthenope di Napoli, insieme all’Istituto Anton Dohrn, sul “Regno di Nettuno”. Tramite dei robot sub, ricercatori e studenti hanno scandagliato i fondali dell’area marina protetta per creare la carta bionomica del luogo: si tratta di una vera e propria mappa in grado di indicare i vari habitat presenti nell’area e come sono divisi e, soprattutto, se sono a rischio.
Le riprese regalano scorci mozzafiato ed immagini uniche dei fondali, ma mostrano anche un’importante realtà. Sembra, infatti, che l’area marina stia ritornando florida. Importantissimo, ad esempio, è il ritorno del corallo: i rametti rossi che erano stati falcidiati dalla pesca smodata dell’ultimo secolo fanno capolino, in quantità consistente, fra rocce e fondali del “Regno di Nettuno”.
Qui le riprese, riassunte nel servizio di RaiNews 24: