Nel corso della trasmissione Piazzapulita in onda su La7, il sindaco di Napoli Luigi de Magistris ha indicato i progetti attuati dal comune di Napoli per contrastare il cambiamento climatico.
«Non credo che il cambiamento verrà dai governi nazionali – afferma il primo cittadino partenopeo – ma dalle mobilitazione di piazza e dai sindaci. Siamo l’unica città d’Italia che ha rispettato il referendum dell’acqua pubblica del 2011. A Napoli tutto il ciclo dell’acqua è pubblico, dalle fonti agli acquedotti, quindi quando ci sarà un momento di crisi, non ci sarà una multinazionale che deciderà cosa fare. Grazie a ciò usiamo meno bottiglie di plastica, l’acqua pubblica è controllata, facciamo utili e con questi abbiamo aperto anche fonti energetiche in Siria e in Palestina. La seconda, abbiamo approvato una delibera, credo sia la prima in Italia, si chiama “Ossigeno bene comune“, dove c’è un piano strategico con tutti i progetti che nei prossimi 10 anni metterà in campo la città di Napoli. Ne indico solo alcuni: illuminazione al led che abbassa notevolmente le emissioni di CO2, diecimila alberi entro il 2020, la delocalizzazione dei depositi petroliferi dalla città di Napoli, le piste ciclabili e le pedonalizzazioni. La gente è cambiata, otto anni fa, quando ho iniziato la campagna elettorale e parlavo alle persone di pedonalizzazione, ZTL e biciclette, mi ridevano appresso, oggi no».
Inoltre, il sindaco ha anche espresso tutto il suo appoggio alle manifestazioni di piazza in seguito alle dichiarazioni di Greta Thunberg: «Quando ero ragazzo, e anche oggi, credo che riempire le piazze di persone con idee così forti che puntano all’attacco del cuore del capitalismo più aggressivo e neoliberista, proponendo un modello alternativo al consumismo universale, alla distruzione dei territori sia importante. Quella in atto è una rivoluzione culturale, perché questi giovani ci dicono che tra l’avere e l’essere conta l’essere, le persone, la salvaguardia del pianeta, la difesa della terra. Io credo che sia un messaggio fortissimo e ci vuole grande rispetto per le mobilitazioni popolari quando sono mondiali. Io le guardo con grande favore e con grande rispetto».