Lo ricordano tutti come il sindaco dell’accoglienza contro una politica ormai “anti-migrante”, Mimmo Lucano, ex sindaco di Riace, provincia di Reggio Calabria, fu accusato di illeciti nell’assegnazione della raccolta rifiuti a cooperative sociali e di favoreggiamento all’immigrazione clandestina.
Il caso di Lucano ha fatto molto parlare e molti si schierarono dalla sua parte. Eppure fu cacciato dal suo paese, tanto che Luigi de Magistris gli offrì ospitalità e solidarietà. Oggi la Cassazione ha ritirato l’ordinanza di divieto di dimora a Riace, facendo cadere l’impianto accusatorio.
Nonostante la buona notizia, l’ex sindaco si dice cauto nell’esultare. Mentre sulla questione rifiuti, ci sono buone probabilità che non gli siano imputati illeciti, sul caso “matrimoni con migranti” la questione è più spinosa. Alcuni gesti del sindaco sarebbero stati dettati dalla morale ma anche su questo punto il sindaco dichiara a La Stampa: “Spesso la morale è stata messa sotto accusa”.
“Perché mi devono far soffrire così? Dicono che per le due cooperative con cui ho fatto lavorare i giovani mancavano le iscrizioni all’albo. Per questo mi hanno fatto perdere la faccia e hanno rovinato la mia famiglia“.
Il famoso matrimonio la sua compagna, che sarebbe stato celebrato per far ottenere la cittadinanza alla donna, cadrebbe perché avrebbe ottenuto il diritto già dal Presidente della Repubblica. Per Mimmo Lucano è una vittoria a metà, amara, di cui continua a pagarne le conseguenze.