Non è il primo rogo di rifiuti che si verifica a Napoli in questo periodo. Già a febbraio si era assistito a un fenomeno simile in vico I° Montecalvario, nel cuore dei Quartieri Spagnoli, e solo cinque giorni fa in una delle strade più frequentate del centro partenopeo, via Toledo, sono state incendiate alcune campane della differenziata, creando scompiglio tra i passanti e scatenando le immediate e dure reazioni degli enti locali.
“È il secondo episodio in pochi giorni. Questa sequenza di eventi ci preoccupa non poco. Temiamo che dietro i continui roghi di cassonetti possa esserci una precisa strategia volta a determinare una situazione emergenziale“. E mentre le autorità continuano a sospettare delle baby gang, a pagare il prezzo di questi episodi sono i cittadini napoletani. “Al di là del gesto delinquenziale c’è da tenere conto dell’inquinamento dell’etere generato dal fumo, che finisce per investire le strade e le abitazioni. Questi episodi non fanno altro che aumentare il clima di insicurezza che, dopo una certa ora, investe l’intera zona. Dal lungomare a piazza Carità, passando per piazza Trieste e Trento, sono teppisti, malintenzionati e baby gang a farla da padrone“.