Saviano sull’agguato di San Giovanni: “Se fosse successo a Milano o a Londra…”
Apr 10, 2019 - Redazione
Napoli – Ieri mattina è stato un giorno drammatico per Napoli. Due killer in motocicletta hanno esploso diversi colpi di pistola fuori alla scuola Vittorino da Feltre, nel Rione Villa di San Giovanni a Teduccio. Nella sparatoria è stato ucciso Luigi Mignano mentre accompagnava a scuola il nipotino di quattro anni, rimasto fortunatamente illeso. Ferito anche il padre del bambino, Pasquale Mignano, è rimasto ferito a una gamba.
Una guerra fra clan che ha avuto il suo picco in questa esecuzione, avvenuta alle 8.30 del mattino mentre i bambini entravano tranquillamente a scuola. Un episodio che fa paura, visto il rischio per tutti i presenti, ed ha acceso nuovamente il dibattito sulla sicurezza a Napoli e sull’emergenza criminalità.
Ieri, Roberto Saviano ha commentato l’accaduto con un post su Facebook: “Se ciò fosse avvenuto davanti a una scuola di Londra, di Berlino o di Milano, sarebbe stato la notizia di apertura di tutti i giornali del mondo. Siccome è accaduto a Napoli, allora tutto è normale, può capitare, non ci si scompone più di tanto.”
In particolare, lo scrittore e giornalista famoso per la lotta alla criminalità organizzata, pubblica e cita un video di Repubblica in cui viene intervistata la preside della scuola, Valeria Pirone. La donna, visibilmente sconvolta, si preoccupa dei suoi studenti: “Se la scena che si presenta davanti ai loro occhi è quella di stamattina, che cosa spieghi a questi ragazzi? Studia, vai a lavorare, migliorerà, arriveranno le forze dell’ordine, sarete protetti… io domani cosa dico ai miei alunni? Che va tutto bene?”.
La preside ha anche parlato dell’emergenza sicurezza, di come abbia più volte chiesto alle autorità maggior controllo avanti alla scuola, maggiori pattuglie. Durante l’intervista si chiede perché non sia stata messa una camionetta di militari lì, dove da tempo c’era rischio di episodi simili, piuttosto che nel centro città dove, a detta sua, “Non succede mai niente”. Per l’insegnante si tratta di una tragedia annunciata, quindi, evitabile.