Una clamorosa protesta quella messa in scena da alcuni operai della fiat di Nola a seguito del suicidio di Maria Baratto, operaia finita in cassa integrazione da quasi un decennio. “Come morti ammazzati, gli stessi che sta provocando quest’azienda” così commentano gli operai letteralmente esasperati dalla situazione disperata in cui versa l’azienda.
Il suicidio di Maria Baratto ha sollevato una vecchia questione che sembra non arrivare mai ad una fine, così i militanti del Comitato di lotta cassintegrati e licenziati Fiat questa mattina hanno deciso di rappresentare tutta la disperazione e il disagio inscenando una protesta coraggiosa. Dopo essersi cosparsi di vernice rossa si sono stesi davanti alla fabbrica di Maria fingendosi cadaveri.
Intanto nella chiesa Beata Vergine di Lourdes di Ponticelli, gli amici e i parenti stanno dando l’ultimo addio alla donna trovata morta nel suo alloggio di Acerra dopo quattro giorni. Ricordiamo che Maria Baratto si è suicidata lo scorso mercoledì con quattro coltellate all’addome a causa della sua condizione lavorativa. Era in cassa integrazione da oramai sei anni di fila, fino al momento in cui ha preferito togliersi la vita.
I militanti della Slai Cobas e della Fiom hanno annunciato che durante la giornata di domani manifesteranno davanti al palazzo della giunta regionale, a Santa Lucia, per sollecitare nuove discussioni sul futuro dello stabilimento di Nola.