Siamo ormai entrati nel pieno del lungo Ponte del 25 aprile, che ha rappresentato per molti italiani un’occasione per concedersi un lungo periodo di ferie. Ma per chiunque abbia programmato viaggi in automobile la situazione è nera: ai distributori delle autostrade italiane sono stati segnalati prezzi che superano persino i 2 euro al litro per la benzina. Stando ai dati dell’Osservatorio carburanti del Mise (Ministero Sviluppo Economico), nell’area Lucignano est (Arezzo) si arriva ai 2,041 euro al litro, ad Arno ovest (Firenze) ai 2,051. Non se la passa meglio il Sud Italia, dove a San Pietro, area di distribuzione nei pressi di Napoli, si arriva addirittura ai 2,071 al litro. Emerge dunque che il prezzo medio nazionale della benzina (in modalità self) è pari a 1,618 euro/litro, mentre quello del diesel ammonta a 1,508 euro/litro. Un costo che aumenta ulteriormente per il servito: in questo caso, il prezzo medio praticato è di 1,750 euro/litro per la verde e di 1,643 euro/litro per il diesel.
La causa di quest’ultimo rincaro dei prezzi del carburante è facilmente individuabile in un recente fenomeno: gli USA, con l’intenzione di inasprire ulteriormente le sanzioni destinate all’Iran, hanno annullato le esenzioni per il petrolio iraniano. Secondo la Coldiretti, il conseguente aumento dei prezzi del carburante potrebbe avere un effetto a valanga in Italia, dove “l’85% dei trasporti commerciali avviene per strada“. Il fenomeno inciderebbe quindi anche sull’andamento delle imprese, provocando “un aumento dei costi di trasporto oltre che di quelli di produzione, trasformazione e conservazione“.
L’unica soluzione rimasta sembra proprio quella di cercare alternative sostenibili ai trasporti su ruota. Un obiettivo che la Coldiretti si è già posta da tempo con il Progetto Impresa Verde, mirato a costruire un sistema di imprese che sia, al tempo stesso, competitivo sul mercato, capace di valorizzare la qualità e la genuinità dei prodotti, e in particolare di proteggere l’ambiente. “In queste condizioni è importante individuare alternative energetiche come previsto dal primo accordo di collaborazione tra Eni e Coldiretti per sviluppare la filiera italiana del biometano agricolo e rendere più sostenibile la mobilità in un’ottica di economia circolare“.