Napoli – Per secoli il gatto nero è stato sinonimo di stregoneria e di sfortuna. Ancora oggi è possibile notare tantissimi automobilisti che frenano bruscamente dopo che un simile animale ha attraversato la strada, aspettando che qualcun altro vada avanti a prendere la sventura. Oppure, in casi peggiori, questi meravigliosi felini vengono uccisi per messe nere e rituali di dubbio gusto e di ancor più dubbia efficacia.
Perché un accanimento del genere? Perché una creatura tanto bella ed elegante è stata così bistrattata in secoli di storia? A questi e tanti altri quesiti si potrà trovare risposta a Napoli, a partire dal 17 novembre 2019. In quella data, che non a caso è la giornata mondiale del gatto nero, aprirà in città il primo museo al mondo dedicato a questo animale: il “Black Cat Museum”.
L’esposizione comprenderà opere d’arte di ogni tipo raffiguranti gatti neri, riferimenti alla letteratura, alla storia ed al folklore. Tutto sull’universo e sulla storia dell’animale. Inoltre, ci sarà anche una stanza dedicata ai proprietari dei felini, dove questi ultimi potranno fermarsi a giocarsi e rilassarsi un po’ con tante attività ricreative.
Non a caso è stata scelta Napoli come sede di un simile museo, come ha confermato anche Lorenzo Croce, presidente dell’AIDAA e promotore del progetto. La nostra città è la patria della superstizione e del folklore, il primo luogo al mondo dove credenze popolari si mischiano alla storia, leggende a realtà. Nulla di meglio per elogiare il gatto nero, l’animale magico per eccellenza.