Gli inquirenti starebbero seguendo ben due piste che rivelerebbero quelli che potrebbero essere stati i moventi che avrebbero spinto i Del Re a sparare contro Salvatore Nurcaro nell’agguato a Piazza Nazionale. Una sparatoria che ha coinvolto anche due innocenti, la piccola Noemi che dopo giorni di paura per le sue condizioni, oggi sembra stare meglio e la nonna della piccola.
Nel dettaglio gli inquirenti stanno valutando quello che sarebbe uscito fuori da un’ intercettazione telefonica, in cui Nurcaro avrebbe detto ad un parente “il motivo scatenante” che avrebbe potuto metterlo in pericolo. In particolare una frase pronunciata dal pregiudicato ha colpito gli investigatori: “Se mi succede qualcosa, sapete da che parte andare”.
Infatti secondo una prima costruzione i Del Re avrebbero pianificato un’azione punitiva nei confronti di Nurcaro, in quanto avrebbe osato picchiare il figlio del boss appartenente al clan Formicola, quest’ultimo legato ai due fratelli esecutori dell’agguato, da rapporti di amicizia. E quindi il loro obiettivo era quello di sparargli in faccia e sfregiarlo per l’affronto fatto.
Ma non si esclude ancora quella che è stata una delle prime piste seguite e cioè che l’obiettivo era togliere di mezzo Nurcaro in quanto aveva contratto troppi debiti con la famiglia Del Re. Debiti mai estinti nonostante i fratelli avessero cercato con insistenza al telefono Nurcaro nei giorni precedenti alla tragedia sfiorata in Piazza Nazionale.
A rendere tutto ancora più difficile nelle indagini sono le persistenti incongruenze che sono state riscontrate che lasciano dei veri e propri buchi neri. L’esecutore dell’agguato, Armando Del Re, nel video diffuso dai media appare vestito di nero, eppure dopo circa 5 minuti il ragazzo viene immortalato sempre in sella alla moto presente anche quando Noemi è stata ferita, ma con abiti diversi. Insomma gli abiti “dell’agguato” dove sono finiti?
A ciò si aggiunge la ricostruzione dei fatti di Armado Del Re, il quale secondo quanto raccontato agli investigatori e sotto interrogatorio, all’ora dell’agguato non era a Piazza Nazionale, ma in una sala giochi e di scomesse. E anche nelle ore precedenti non si aggirava in quella zona, perchè impegnato prima con la moglie e poi in una visita medica, poi saltata in un secondo momento. E per concludere un quadro già abbastanza controverso della vicenda c’è da dire che il “telefono” di Armando del Re risulta “non funzionante” nel giorno dell’agguato. Non sono state effettuate nè chiamate né inviati messaggi, anche se il sospettato ha solo dichiarato che il telofono era stato utilizzato dai figli per vedere dei video sul web.