Anche il pregiudicato Salvatore Nurcaro, il vero bersaglio dell’agguato camorristico di piazza Nazionale, è fuori pericolo. Il trentunenne, legato al clan di Rione Pazzigno, è ricoverato all’Ospedale del Mare, e sembra sollevato dai cambiamenti avvenuti in questi giorni per la piccola ferita, durante il raid: “Sono contento per Noemi”,infatti, dichiara al quotidiano Il Mattino.
Le indagini, sui due killer di Piazza Nazionale, Armando e Antonio Del Re, continuano. Dall’inchiesta emerge che Salvatore Nurcaro sarebbe stato raggiunto nella suddetta piazza da una donna, la moglie di un pregiudicato, imparentato proprio con la famiglia di Salvatore. A conferma dell’ipotesi, Mario Nurcaro, padre del pregiudicato, confessa, durante una telefonata ad un amico, in seguito intercettata: “Poi è andato pure questa ragazza, la nipote di Antonio O’ Silano. Mi ha telefonato e mi ha detto che hanno sparato a Salvatore, adesso vi porto il bambino”, riporta il quotidiano Cronache della Campania.
“Dice che Totore (Salvatore Nurcaro) gli ha detto ‘infame, vedi di andare via’”. Infatti, Salvatore Nuccaro temeva per la sua vita. Un’ulteriore intercettazione tra il padre di Nurcaro e un suo amico, Ciro, fa capire lo scenario in cui è maturato il mancato agguato: “A me non me ne fotte niente se mi uccidono, mi diceva Salvatore, che si è preso i soldi e gli assegni del Silano. Quell’altro infame del parente nostro e andato da Salvatore, dicendo il problema sei tu. – continua Mario Nurcaro – Stanno questi chiari di luna, ti vai a mettere con i fratelli – cugini tuoi. Sei andato a fermarli uno a uno. Uno a San Giovanni dicendo che servono i soldi. Ma poi, piazza Nazionale? Ti sei andato a mettere in bocca ai lupi”.